La sera del 15 settembre 2022 una pioggia eccezionale si riversò sul territorio delle province di Pesaro Urbino e Ancona, colpendo i comuni di Barbara, Arcevia, Cantiano, Frontone, Cagli, Pergola, Sassoferrato, Ostra, Serra Sant’Abbondio, Senigallia e Trecastelli, travolgendo argini, strade, paesi e causando la morte di 12 persone.
I Vigili del fuoco operarono sin da subito con oltre 400 soccorritori, giunti anche in rinforzo da tutta Italia, in numerosi salvataggi di persone bloccate o in balia di acqua e fango esondati dai fiumi Nevola e Misa, per prosciugamenti di aree allagate, per la ricerca dei dispersi nelle zone alluvionate, per liberare le campate dei ponti ostruiti da piante, auto ed elementi ingombranti trascinati dalla piena dell’acqua.
Nei giorni successivi all’alluvione i Vigili del fuoco, oltre a operare per la rimozione di fango dalle strade di collegamento e per la messa in sicurezza delle strutture danneggiate, montarono a Pianello di Ostra (AN) un modulo di supporto logistico per garantire ai cittadini di esprimere il proprio voto in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022.
Alla fine dell’emergenza furono effettuati 1.450 interventi di soccorso nella provincia di Ancona, mentre furono 762 quelli portati a termine nella provincia di Pesaro Urbino.
Un temporale autorigenerante ha scaricato una pioggia di proporzioni eccezionali che si è abbattuta per ore su aree abbastanza localizzate della catena appenninica, in particolare sul tratto di dorsale tra il monte Catria e il monte Cucco . È infatti in quella zona che si sono avute le massime intensità di precipitazione, con 400 mm in 6 ore registrati nel bacino del Burano, in prossimità del comune di Cantiano (PU) , e picchi di 90 mm in un’ora . La tempesta si è poi allargata arrivando a interessare la parte medio alta del bacino del fiume Misa nella provincia di Ancona. Tale impressionante quantità di pioggia, corrispondente a oltre il 30% della media annua per questa zona, ha innescato numerosi fenomeni franosi, per lo più scivolamenti e colate di fango e detrito, nelle aree più a monte, e causato il rapido innalzamento dei livelli idrometrici lungo le aste fluviali più a valle, con piene improvvise ed esondazioni distruttive. I bacini maggiormente interessati sono stati quello del Metauro attraverso il suo affluente Burano che bagna Cantiano, e quello del Misa attraverso il suo affluente Nevola che attraversano l’entroterra senigalliese.
Gravissimo l’impatto sulla popolazione: a causa dell’evento hanno infatti perso la vita 12 persone , una delle quali risulta ad oggi ancora dispersa. Tutte le vittime si sono registrate nella provincia di Ancona, travolte dalle acque del fiume Misa nei comuni di Ostra Serra de’Conti e Senigallia, e del Nevola nei comuni di tra Vetere, Barbara, Castelleone di Suasa e Trecastelli. Si sono inoltre registrati, numerosi feriti per lo più lievi, e ,oltre 300 sfollati. Ingentissimi anche i danni materiali, con distruzione di strade, ponti e infrastrutture in generale, e danneggiamenti alle attività produttive e commerciali. Le, inondazioni hanno causato 12 vittime 8 uomini e 4 donne, tutte nei comuni dell’entroterra di Senigallia (AN): cinque persone a Pianello di Ostra (Ostra), tre nel comune di Barbara, una persona nel comune di Serra de’ Conti, un’altra nel comune di Ostra Vetere, una a Passo Ripe (Trecastelli) e una persona a Bettolelle di Senigallia. Una tredicesima vittima, un anziano uomo ritrovato nel fiume Esino, non sembra essere legata all’alluvione, ma sembra abbia perso la vita in circostanze non ben definite, così come dichiarato dalle autorità.
L’analisi del contesto e dei comportamenti che hanno portato alla perdita di queste vite umane dimostra ancora una volta come certi eventi spesso colgano le persone del tutto impreparate , o perché non sono a conoscenza del pericolo o perché lo sottovalutano, esponendosi quindi a comportamenti talvolta imprudenti.
In questa alluvione, ad esempio, tre uomini sono rimasti intrappolati nei garage seminterrati dove erano scesi per tentare di salvare le auto, altre tre persone, un uomo e due donne, sono annegate nei locali al pianterreno delle proprie abitazioni. Altre cinque persone, tutte giovani adulti ad eccezione di un uomo di 89 anni, sono state colte dalla piena improvvisa mentre erano in macchina. Tra di loro l’unica vittima in tenera età è stato travolto dalle acque in braccio a sua madre, mentre tentavano di mettersi in salvo a piedi, dopo essere scesi dall’auto semisommersa e ormai inutilizzabile: in questa tragica circostanza solo la mamma è sopravvissuta.
Prevedere con esattezza le località in cui questi eventi potranno accadere, con quale intensità, e dire con precisione a che ora accadranno non è ancora sempre possibile, o meglio non sempre è possibile con un alto grado di accuratezza. Nell’ottica del cambiamento climatico in atto che sta modificando l’intensità e la frequenza delle piogge, eventi improvvisi e intensi potranno essere più frequenti, costringendoci a una scomoda convivenza con questi rischi. È pertanto oramai improrogabile la messa in atto di azioni e opere che aiutino la popolazione ad affrontare questo tipo di emergenze . Oltre alle opere strutturali realizzate per la mitigazione dell’intensità delle piene e l’incremento della rete di monitoraggio delle piogge e dei corsi d’acqua, più di tutto è diventata una necessità occuparsi della popolazione che è la diretta interessata. Occorre infatti costruire una cultura del rischio, cioè rendere consapevoli i cittadini sui rischi in cui possono incorrere nei territori dove vivono o dove lavorano e lungo le strade che percorrono quotidianamente.
fonte da :(polaris.irpi.cnr.it)