Ven. Nov 22nd, 2024

 

Ricorre oggi il primo anniversario del terremoto che il 6 febbraio del 2023 ha colpito una vasta area del sud est della Turchia e alcune zone della Siria settentrionale. Le autorità di Ankara hanno recentemente aggiornato il bilancio delle vittime del sisma, nelle 11 province colpite nel sud est anatolico, portandolo a 53.537, con oltre 107mila feriti, mentre in Siria, dove il terremoto ha colpito il nord est del Paese, già interessato dalla guerra in corso dal 2011, si stima che siano morte tre le 5000 e le 8000 persone e ne siano rimaste ferite circa 14mila.
La notte del 5 febbraio 2023, una scossa sismica di magnitudo 7.8 ha interessato una zona a Nord Ovest di Gaziantep, e successivamente una scossa di magnitudo 7.5 ha colpito un’area della provincia di Kahramanmaraş causando danni nelle zone al confine tra Turchia e Siria.
Immediata la risposta del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, da sempre impegnato in missioni di soccorso internazionale a seguito di grandi calamità. L’operazione, coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile, nell’ambito del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, è iniziata il 6 febbraio con l’invio del primo team USAR (Urban Search and Rescue) composto da 43 unità, che ha operato ad Antiochia fino al 12 febbraio, quando è stato sostituito dal secondo contingente di Vigili del fuoco formato da 46 unità, ed è terminata il 18 febbraio con il rientro in Italia del secondo team USAR.
I due team hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia, devastata dal sisma, riuscendo a salvare due ragazzi, estratti l’8 febbraio dalle macerie di due palazzine crollate. Pesante il bilancio degli interventi, con 24 corpi senza vita, tra cui otto bambini tra i 4 e i 9 anni, recuperati da una palazzina di sette piani completamente crollata ad Antiochia. Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito il soccorso senza sosta 24 ore su 24. Una situazione difficile, dal punto di vista operativo e anche emotivo, quella affrontata, anche per l’enorme richiesta di aiuto da parte della popolazione turca duramente colpita, che ha mostrato in tutto il periodo la propria riconoscenza ai Vigili del fuoco italiani.
Su mandato dell’ONU, i Vigili del fuoco italiani hanno svolto il ruolo di coordinamento delle squadre internazionali USAR degli altri paesi che hanno operato nella zona di Antiochia. La struttura di coordinamento italiana, supportata nell’incarico da Cina, Gran Bretagna e Oman, ha provveduto a inviare sui siti di intervento i team in base alle priorità scaturite dalla lettura di dati e informazione raccolte sul posto.
I Vigili del fuoco hanno partecipato anche all’individuazione e al recupero del connazionale disperso nella città di Kahramanmaraş ed hanno contribuito all’allestimento ad Antiochia dell’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte per dare supporto alle strutture locali.

 

fonte da (vigilidelfuoco.it-ansa.it)

 

 

 

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